Se si intende partire per una crociera di diversi giorni è utile telefonare ai vari punti di approdo concordando l'ormeggio, in questo modo la crociera diverrà un viaggio divertente e sicuro alla scoperta di luoghi e genti lacustri.
Durante gli approdi si possono visitare ruderi romani, chiese romaniche, castelli medievali, o per chi ama il buon vino, si possono visitare le cantine in cui si potranno acquistare gli ottimi vini dell'entroterra.
Nel Garda Trentino: Arco (elegante cittadina situata a 5 chilometri dal Lago diGarda che conserva inalterate le tracce di un passato ricco di storia), Riva del Garda (città molto particolare nella quale si combinano l'impronta veneziana, alpestre e trentina) , Torbole (situato vicino alle foci del Fiume Sarca, noto in campo europeo per la ricchezza della sua flora) , Nago (stazione turistica gardesana ubicata in posizione soleggiata, riparata dai venti del nord, gode di un clima mite), Dro (paese situato nella valle del fiume Sarca a nord del Laga di Garda contornato dal Lago di Cavedine e più a nord dal Lago di Toblino), Drena (località situata al termine della Valle di Cavedine, domina verso occidente la Valle del fiume Sarca), Tenno (singolare presenza di zone climatiche diverse tra loro, dove il carattere mediterraneo degli oliveti che si affacciano sul Lago diGarda si alterna a quello alpino nelle stazioni montane più elevate).
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Riva del Garda - Riva il Lago diGarda ha un fascino tutto particolare.
L'azzurro delle sue acque è più intenso, la luce del sole più vivida e l'aria, ossigenata dalle vicine montagne, è più tersa.
Tutt'intorno, una vegetazione incredibilmente mediterranea formata da olivi, limoni, palme ed allori, ricorda più le impervie coste partenopee che una località pedemontana. Una composizione surrreale di paesaggi con la cornice delle imponenti vette delle dolomiti.
Riva delGarda è capace di offrire tutto questo, ben condito con una storia millenaria, arte, monumenti, cultura, attrazioni sportive e ricreative tutto l'anno, grazie anche alle numerose strutture ricettive presenti su tutto il territorio.
Ogni anno Riva si festeggia il Natale con intrattenimenti addobbi, prodotti tipici e regali in una vera atmosfera Natalizia.
Arco - Arco sorge ai margini settentrionali del Lago di Garda, sul territorio della regione Trentino. E la “clinica naturale”, l’appellativo meritatosi per il clima salubre e l’aria limpida. Avvolto da una vegetazione lussureggiante, parchi e giardini, splendide ville in stile liberty, eleganti edifici rinascimentali ed una gastronomia alquanto ricca variegata
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Nel Garda Veneto: Malcesine (conserva intatte le sue antiche origini medioevali), Brenzone (Sorge lungo un notevole tratto della Riviera degli Olivi, a Sud di Malcesine, dove il lago è ancora stretto e profondo), Torri del Benaco (qui il clima è davvero dolcissimo, lo dimostra bene la vegetazione, tipicamente "mediterranea"),Garda (il golfo diGarda è un gioiello dominato dall’azzurro del lago e dalla vegetazione mediterranea), Bardolino (piccolo paesino immerso nei profumati vigneti dell'omonimo vino), Peschiera ( città di grande valore storico che si rivela nelle opere militari che circondano il centro), Lazise (meravigliosa cittadina racchiusa tra mura medievali) . |
Peschiera del Garda - Peschiera sorge in uno dei luoghi più strategici e panoramici del Lago, nel punto in cui oggi s'incontrano le più importanti vie di comunicazione e il punto di partenza del fiume Mincio, e dove nella preistoria sorgeva un villaggio di palafitte. E' l'antica Arilica del domino romano, come la descrive Plinio il Vecchio. Vennero. Vi costruirono catelli i Bizantini, i Longobardi, gli Scaligeri, Carlo Magno, Berengario. Nel XII sec. ottenne l'autonomia di libero comune, ma non riuscì a difendersi dall'assedio di Federico Barbarossa. Nei secoli successivi passò ai Visconti a Venezia, conobbe il dominio napoleonico ed austriaco. Con l'unità d'Italia, anche per Peschiera terminò il tormentoso periodo di scontri e contese politiche ed economiche.
Peschiera è oggi una delle più rinomate stazioni turistiche del lago, ed offre molte strutture alberghiere, attrazioni turistiche e sportive, e numerosi parchi divertimento.
Il centro storico conserva buona parte dellepossenti mura di fortificazione, realizzate tra il 1553 e il 1556 su progetto di Guidobaldo Della Rovere fu costruita .
La gastronomia locale offre una grande varietà di ricette, vini ed olio extravergine di oliva, le specialità a base di pesce carpione,coregone, trota lacustre,anguilla, sardina, luccio, cavedano, tinca, carpa, e persico.
Inoltre gli eccezionali vini D.O.C., per i bianchi, lo Chardonnay, il nosiola, il Muller Thurgau, il Pinot Bianco e il Bianco di Custoza.
Per i rossi il Rosso Superiore, il Groppello, il Novello ed il Rubino. Infine i vini spumanti, quali lo
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spumante Rosè, il Lugana Spumante ed il Bardolino Chiaretto Spumante. Ed infine la tradizionale grappa, con numerose varianti aromatiche.
Chi ha ha la fortuna di sedersi ad un ristorante non può non provare i piatti tipici locali come bigoi con le agole (spaghetti con le sardine), o il luccio in salsa e il risotto con la tinca.
Lazise - Lazise è stato fra i primi liberi Comuni italiani, grazie all'autonomia concessagli nel 983 dall'imperatore Ottone II. È uno dei più antichi paesi del Garda, abitato fin dal periodo Neolitico. Fu dominio dei romani, l'antica Lasitium.
All'XI secolo risalgono invece il castello, probabilmente eretto dai Bevilacqua. Nei secoli successivi, fatti di scontri tra famiglie per la contesa del potere sulle rive del Garda, appartenne agli agli Scaligeri, ai Visconti di Milano e della Serenissima nel 1404 che vi sitituì una dogana dotata di una piccola flotta per controllare il commercio delmle mercia sul lago.
Nel 1509, liberatasi dal giogo della Serenissima grazie alla lega dei Cambrai, alcune navi veneziane in fuga vennero affondate nel porto di Lazise. Ancora oggi quei relitti, scoperti nel 1959, giaciono sul fondo del lago.
Dopo la parentesi della lega Venezia riuscì ad impadronirsi nuovamente del territorio e vi rimase fino al dominio napoleonico che più tardi dovette cede agli austriaci. Tutto cambiò con l'unità d'Italia, quando finalmente si stabilì un equilibrio economico e politico. ritornò dopo pochi anni per restarvi fino all'arrivo di Napoleone.
Poi, come il resto della sponda veneta, fu la volta degli austriaci e infine del Regno d'Italia.
Bardolino - Grazie al suo clima mite e per la bellezza delle sue colline, Bardolino fu sempre contesa da potenti feudatari e nobili famiglie. Fu abitata già in epoca preistorica con un insediamento palafittico, ma divenne un vero nucleo abitato solo in epoca romana. Nel 807 Pipino cedette all'abbazia di San Zeno di Verona la chiesetta di San Zeno. Durante le invasioni barbariche fu fortificata, mentre si deve agli Scaligeri la ricostruizione del castello. Ebbe una breve parentesi di Comune auonomo con Statuto nel XII secolo, venduta al Comune di Verona nel 1193 ne segui le sorti storiche fino ai nostri giorni.
Il suo caratteristico centro storico è racchiuso dai resti della mura scaligere, con possenti torri, antiche chiese, parchi e ville d’epoca veneziana.
Oggi Bardolino è divenuta una delle più affermate località di villeggiatura italiane. Ad accogliere il turista a Bardolino e a Cisano sul lago e a Calmasino in collina, con numerosi alberghi, residences, villaggi turistici, campeggi. Bardolino è famosa anche per il suo vino rosso rubino o rosato nella versione Chiaretto, il famoso Bardolino da cui la festa dell'uva che si celebra ogni anno in ottobre. I pregiati vignesti si estendono sulle colline di Cavaion Veronese. A proposito di feste e sagre, ricordiamo l'antica Sagra dei Osei a Cisano (settembre).
La città offre numerose ooportunità per gli amanti dello sport, vela, canottaggio, sci nautico, mountain bike, equitazione.
Garda - Il golfo diGarda è un gioiello dominato dall’azzurro del lago e dalla vegetazione mediterranea. A nord il golfo è chiuso dal Monte Luppia, che si tuffa nel lago a formare l’incantevole punta San Vigilio, mèta obbligata delle celebrità in vacanza sulla riviera. A sud c’è invece il colle della Rocca: da lassù (c’è un sentiero che vi sale in mezzo al verde) si gode di un panorama mozzafiato. E sulla Rocca, in età medievale sorgeva il castello di Garda, tanto importante da far sì che il lago cambiasse il proprio nome: il latino "Benacus" è stato sostituito dall’attuale "Lago di Garda". Il borgo vecchio di Garda, direttamente sul lago, ha ancora intatto il suo impianto urbano del periodo medievale, con le due porte d'accesso, la torre dell'orologio e il palazzo dei Fregoso. Il nome di questa cittadina di 3.700 abitanti deriva dal germanico warda - guardia, vedetta - funzione esercitata dalla Rocca, eretta sullo sperone roccioso che sovrasta Garda.
Di età romana, fu distrutta e ricostruita più volte, ora ne restano pochi ruderi.
La presenza dell'uomo è testimoniata fin dall'antichità, tanti poi i segni del periodo romano: cippi, epigrafi, lapidi, monete e tombe.
Con le invasioni barbaricheGarda divenne dei Goti, dei Longobardi, dei Franchi.
Pian piano il nome diGarda si estese al territorio, arrivando a comprendere, intorno all'undicesimo secolo, anche il lago che da quel momento mutò il nome latino di Benàco in Lago di Garda. Vennero poi gli Scaligeri di Verona, i Visconti di Milano e dal 1405 Venezia con il Capitano del Lago in rappresentanza della Serenissima. Nel 1848 a Villa Alberini Carlo Alberto re di Sardegna accolse la richiesta di annessione della Lombardia al Piemonte, seguì l'Austria e l'annessione definitiva all'Italia.
Oggi Garda, al centro del golfo, è divenuta un’attrezzatissima località di villeggiatura, con numerosi alberghi, residences e un moderno palazzo dei congressi. I vicoli del centro storico, un tempo abitati dai pescatori, ora ospitano negozi e ristoranti. Sulle colline, alle spalle di Garda, c’è Costermano, con le frazioni di Castion, Marciaga ed Albaré. In passato questo era luogo di villeggiatura delle famiglie nobili che qui hanno costruito splendidi palazzi, come la magnifica villa Pellegrini a Castion (in estate non è raro potervi accedere per concerti e spettacoli). Oggi Costermano si è dotata di qualificate strutture per il turismo e il tempo libero.
Torri del Benaco - Torri del Benaco, un gioiellino della Riviera del lago in provincia di Verona, aggrappata alla collina su cui si estende con il borgo medievale con il suo castello scaligero. Le origini risalgono alla preistoria, ma il primo vero insediamento risale al dominio dei romani, l'antico Castrum Turrium. Fu conquistata dai Longobardi come buona parte del territorio circostante, ma conobbe altri conquistatori, che ne hanno segnato la storia. Berengario vi soggiornò nel 905. In questo periodo inizia una più solida fortificazione delle mura e del castello. Conobbe un periodo di autonomia ma cedette al controllo delle importanti famiglie che si contendevano il territorio,, tra cui gli Scaligeri, i Visconti e a Venezia. Fu investita dal dominio napoleonico e quello austroungarico, diventando veramente libera so lo nel 1866 con l'Unità d'Italia.
Se nella storia il comprensorio dei comuni delGarda hanno subito secoli tormentato, oggi rappresentano un polo turistico tra i più importanti in Italia e Torri ne è una viva testimonianza, una cittadina accogliente dove il clima è dolce e la terra offre la sua massima fertilità in un binomio quasi perfetto da permettere in passato una florida coltivazione di limoni. Ancora oggi, a Torri, esistono giardini di limoni, un pò alla maniera della costiera amalfitana, anche se non a scopo commerciale. Il piccolo borgo medievale di Torri è godibile in ogni stagione, percorrendo le strette stradine assaporando un'atmosfera d'altri tempi, oppure passeggiando sul lungo lago e godere del clpo d'occhio del piccolo porticciolo con i bei palazzi che si specchiano sul lago.
Anche le due vicine frazioni di Pai ed Albisano meritano una visita:
Pai si estende dalla riva del lago verso la collina, dove sorge arroccato il centro storico, Albisano invece è in collina.
Brenzone - Il primo insediamento di Brenzone è di origini romane, come Malcesine e Torri del Benaco, ma fu abitato fin dall'antichità, con insediamento umani fin dall'età del bronzo, 2° millennio a. C., e ne sono testimonianza i graffiti rupestri rinvenuti nei pressi della frazione di Castelletto di Brenzone.
Fu terra di conquista per i romani, assediata dai Longobardi e daile invasioni barbariche. Per difendersi dagli invasori vennero pian piano fortificate le zone più esposte e sorsero i castelli di Trimelone, Castelbrenzone, Campo, e il castello di Biasa che però non riuscì a fronteggiare la furia dell'esercito di Federico Barbarossa che nel 1158 ordinò la sua distruzione. Appartenne ai Brenzoni, agli Scaligeri, ai Visconti e alla Serenissima. Poi fu la volta di Napoleone e della dominazione asburgica fino all'unità d'Italia.Il Comune di Brenzone, la cui sede municipale è a Magugnano, è oggi un attrezzato centro turistico, notevolmente esteso lungo i suoi 12 chilometri di costa. Il lago in questo punto raggiunge la sua massima profondità di 350 mt.
Oggi Brenzone è un centro famoso per la produzione di olio di oliva e per il turismo, con escurisoni sul Monte Baldo, per le regate di vla.
Numerose sono le frazioni di Brenzone alcune sorgono sul lago altre sui rilievi del Monte Baldo: Assenza, Sommavilla, Porto di Brenzone, Castello, Magugnano (sede comunale), Marniga, Castelletto.
Il borgo di Magugnano, invece, conserva ancora testimonianze medievali e ne è un prezioso esempio la chiesa romanica di San Zeno, una delle più vecchie del lago, che si trova nel cimitero della frazione di Castelletto.
Di fronte a Brenzone si trova l'isolotto di Trimelone.
Malcesine - Malcesine è sicuramente uno dei paesini più attraenti e caratteristici del Garda, dominato dall'antico castello, baluardo del lago sulla sponda della provincia di Verona.
Come tutte le località del lago fu dominio romano, e in epoca barbarica si munì di una rocca fortificata.
Fu prima abitato romano, poi venne fortificato al tempo delle invasioni barbare. Durante la dominazione franca, Pipino re de Franchi, si recò a Malcesine per incontrare gli eremiti Benigno e Carlo ritiratisi nelle campagne di Cassone, e soggiornò nel castello di Malcesine. La cittadina divenne Comune libero
Nel XII sec. divenne comune libero, poi passò agli Scaligeri che ricostruirono il castello nelle attuali forme, ed istituirono il Capitanato del Lago. Appartenne a Venezia, alla Repubblica Italia, all'Austria.
Con l'unità d'Italia ebbe le stesse sorti di tutti i Comuni del Lago di Garda. Nel 1786 a malcesine soggiornò il poeta Wolfang Goethe, lasciando alcuni disegni oggi conservati al Museo Scaligero.
Malcesine ha una popolazione di 3.500 abitanti e comprende le frazioni di Cassone e Navene.
Vallegio - Valeggio, grazie alla sua posizione strategica, è stato per secoli la porta occidentale delle terre venete, fra il Lago di Garda e Mantova. Nei pressi della Valle del Mincio, su un'isola fluviale, è stato individuato un importante insediamento dell’Età del Bronzo, vicino a Borghetto sono state scoperte alcune sepolture appartenenti all'Età del Ferro (1000 - 800 a.C.) e reperti di età etrusca (VII-VI sec. a.C.).
Una grande necropoli celtica, ancora in gran parte sepolta sotto l'odierno abitato di Valeggio, attesta la presenza di genti galliche fra il IV secolo avanti Cristo ed il I° secolo dopo Cristo. All'epoca romana appartengono monumenti funebri marmorei scoperti nella necropoli e tracce di raccordi viari che collegavano il passo del Mincio con le strade consolari Postumia e Gallica.
Al periodo longobardo (VIII-IX sec. d.C.) è possibile attribuire la nascita del centro urbano di Valeggio e dello stesso toponimo, "Valogio", che significa: "luogo pianeggiante"; anche Borghetto sorse in questo periodo ma il primitivo nome non è conosciuto.
Fra la fine del primo millennio e l'inizio del successivo, il territorio veronese fu annesso alla corona imperiale germanica ed il Mincio divenne linea di confine fra i territori tedeschi e i vasti possedimenti della potente famiglia Canossa. In quel periodo sorse la Pieve di San Pietro in Valeggio e, nell'XI secolo, il monastero di Santa Maria, sulle rive del Mincio, che successivamente divenne una importante Precettoria dell'ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo o del Tempio. Per più di un secolo, i Cavalieri Templari trasformarono il cenobio in un importante xenodochio, destinato ad accogliere i numerosi pellegrini che transitavano per il guado del Mincio, diretti verso i tre grandi centri della fede cristiana: Roma, Sant'Jago de Copostela e Gerusalemme. Dopo la soppressione dell'ordine Templare il monastero fu gestito dai Cavalieri di Malta e poi dai monaci dell’abbazia benedettina di San Zeno in Verona.
Fra il XIII e il XIV secolo, in epoca signorile, furono edificate le grandi fortificazioni che ancora dominano il paesaggio: il possente Castello Scaligero, la cinta turrita che circonda Borghetto, la linea fortificata del Serraglio ed il Ponte-Diga Visconteo che taglia in due la Valle del Mincio. Dal 1405 al 1797, Valeggio fece parte dello stato veneto di Terraferma trasformandosi da presidio militare a centro agricolo e molitorio grazie all'irrigazione artificiale di una parte delle sue campagne e ai numerosi molini che sfruttavano la forza idraulica delle acque del Mincio. Dopo i tragici avvenimenti legati alle campagne napoleoniche (sacco di Valeggio nel Natale del 1800) e alla caduta della Serenissima Repubblica di San Marco, nei primi anni del diciannovesimo secolo, I'ImperialRegio governo Austriaco prese possesso dei territori veneti. La successiva epopea risorgimentale vide svolgersi, fra i colli e le campagne di Valeggio, le sanguinose battaglie (1848-1859-1866) che portarono alla riunificazione politica dell'Italia sotto la corona Sabauda.
Borghetto e la Valle del Mincio sono la scenografia più suggestiva che Valeggio può offrire al visitatore. L'intatta bellezza del piccolo centro medievale, sorto in simbiosi con il fiume, gli antichi molini, la chiesa settecentesca ricca di opere d'arte e le imponenti rovine del Ponte-Diga Visconteo, rappresentano al meglio le secolari vicende di questa porzione del territorio veronese. |
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Nel Garda Lombardo: Limone ( paesino antico circondato da cedraie, limonaie e uliveti, caratteristici del posto), Gargnano (dominato dal monte Denervo (1495 m), é diviso tra il capoluogo e dodici piccole frazioni) , Toscolano Maderno ( centro turistico affacciato sulla riva più grande del Garda, molto amato per gli sportivi e dagli entusiasti di vela), Salò (si trova lungo un'insenatura ai piedi di collinette verdeggianti), Desenzano (un prezioso gioiello che contiene gli scavi di un'antica villa romana) , Sirmione (la rocca scaligera circondata da imponenti muraglie medievali, gli stretti vicoli del borgo e il sensazionale panorama sul lago, donano a Sirmione un fascino tutto particolare). |
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Sirmione - Sirmione sorge su un caratteristico promontorio, una sottile lingua di terra che s'inoltra verso il lago tra i golfi di Peschiera e Desenzano. Vi si accede anche da un ponte che si collega alla Rocca Scaligera e alla parte medievale.
E' un importante centro turistico e termale conosciuto fin nell'antichità, patria del poeta Catullo patria di Catullo che qui scrisse versi indimenticabili la cui famiglia nel I secolo a. C. aveva a Sirmione una casa.
In età repubblicana Sirmione fu un'importante stazione di collegamento tra Verona e Brescia, e a testimonianza della sua preminenza sorse qui la più grande villa romana dell'Italia settentrionale, probabile insediamento balneare.
Dopo i romani arrivarono i Longobardi, i Carolingi.
Sirmione fu protagonista anche nella lotta per le eresie: centro di accoglienza per molti seguaci dell'eresia cataro-albigese, venne assediata da Mastino I Della Scala che sconfisse gli eretici e bruciò nell'arena di Verona oltre duecento persone.
Gli Scaligeri, a cui si deve la ricostruzione dell'antico castello, furono tra le più importanti famiglie dell'epoca sul territorio, rimasero alla guida del paese fino al 1387 quando vennero cacciati da Gian Galeazzo Visconti signore di Milano a cui seguì il signore di Padova.
Infine il dominio della Serenissima fino al 1797, poi Napoleone, l'Austria e la provincia di Brescia. |
Desenzano - Le origini di Desenzano risalgono alla preistoria, la cui testimonianza è data da importanti rinvenimenti, tra cui un aratro di circa 4000 anni fa e di abitazioni preistoriche e palafitte nel territorio, in una torbiera tra Desenzano e Lonato, classificati nella cultura Polada. Con l'espansione del dominio romano anche Desenzano, come tutta l'area del Garda, conobbe un importante periodo di crescita, grazie anche alla posizione strategica e per la sua vicinanza alla via Emilia, che favoriva gli scambi ed i collegamenti con il resto del nord. Di questo periodo rimangono testimonianze di una grande villa romana di epoca imperiale con mosaici. Del periodo medievale, rimangono alcuni ruderi di un antico castello.
Nel 878 Carlo Magno donò la città al monastero di San Zeno di Verona, poi passò in mano a varie signorie, alla Riviera di Salò fino ad entrare sotto il controllo di Venezia fino al 1796.
Desenzano è una delle località più animate del Lago di Garda, ricca di strutture turistiche, iniziative e manifestazioni, punto di partenza per numerose escursioni sul lago.
Padeghe - Padenghe fu abitata già in epoca preistorica, come testimoniano importanti rinvenimenti nella zona,, ma il primo nucleo abitato iniziò a formarsi sotto il dminio dei romani. Il piccolo borgo iniziò ad estendersi intorno alla piccola chiesa di S Cassiano e. durante l'alto medioevo, con le prime invasioni ungare, il piccolo boro abbandonò le rive del lago per rifugiarsi in collina, in un luogo più protetto dove successivamente venne cotruito il castello che negli anni successivi divenne una roccaforte ghibellina, contesa tra Brescia e Verona. Nel 1154 Federico Barbarossa confermò molti privilegi al vescovo di Verona Teobal su alcuni territori bresciani. Ma le contese si protrassero ancora nei secoli successivi, tra gli Scaligeri e Giovanni di Boemia, figlio dell'imperatore Enrico VII, che si alternarono alla guida del castello fino alla seconda metà del 1300, quando Padenghe, insieme ad altri castelli bresciani, ottennero l'autonomia dai Visconti.
Poi passò alla Repubblica Veneta, ma gli abitanti non persero mai il loro spirito fiero ed indipendente, e tentarono più volte di riscattare la loro propria autonomia dimostrando coraggio opponendosi anche al dominio dei francesi. Fu proprio per la lro ribellione che nel 1509 il governatore Leonino Bibbia ordinò come punizione la totale distruzione del castello, fortunatamente scongiurata del cardinale D'Amboise.
La storia di Padenghe non racconta soltanto scontri, contese, saccheggi e violenze, ma anche la vita di personaggi illustri come il pittore Andrea Giovanni Bertanza, a cui diede i natali, che ispirò la propria opera a Palma il Giovane e al Veronese operando in molte località bresciane alla fine del sec.XVI. Il gesuita Giambattista Rodella, collaborò alla realizzazione del "Dizionario degli scrittori d'Italia" e redigendo in proprio opere e traduzioni. Il 28 marzo 1848, in pieno Risorgimento, i volontari di Tito Speri catturarono qui il generale austriaco Schonhals, in fuga dalle rivolte di Brescia. Dal 1928 al 1947 entrarono a far parte del comune di Padenghe Moniga e Soiano, che acquistarono in seguito autonomia.
Manerba - L'antica Manerbas, secondo la leggenda, fu costruita intorno ad un tempio dedicato alla dea Minerva, da cui prese il nome, altre testimonianze dimostrerebbero l'esistenza di insediamenti etruschi e poi romani.
Di certo si sa che i primi villaggi si riunirono intorno ad una fortificazione già nel III sec.
Con i Longobardi divenne un borgo di una certa importanza, grazie anche al loro re Desiderio che fu molto legato a questo territorio. Quando il regno di Desiderio volgeva ormai verso il declino, un suo nipote, messo alla guida del castello, si oppose al dominio franco riuscendo a resistere all'assedio per oltre due anni dopo i quali, esaurite le provviste alimentari, dovette cedere per fame.
Nell'879, Carlomanno donò i terreni sulle rive del lago ai monaci di S. Zeno di Verona, riconoscendogli anche numerosi diritti. Nei secoli successivi Manerba seguì le stesse sorti dei castelli circostanti, delle contese tra Brescia e Venezia.
Manerba ha poco meno di 4000 abitanti e, con le sue cinque frazioni, ed altri sette comuni, fa parte della Valtenesi che si estende a sud-ovest del Garda, fra Padenghe e Salò. Un territorio ricco di tradizioni, famoso per le sue bellezze naturalei, per la cucina, ma soprattutto per la produzione di un buon vino detto Chiaretto del Garda, e del rosso e rosso superiore
Gardone - Gardone Riviera è la città di Gabriele D'Annunzio, sua residenza dopo la seconda guerra mondiale creando Vittoriale degli Italiani, contribuendo notevolmente alla notorietà di Gardone Riviera.
Di origini antichissime divenne importante centro durante il medioevo, quando fu eretta la possente rocca. Appartenne a varie imortanti famiglie della zona, tra cui i conti Desenzano, e fu continuamente contesa e sottomessa: fu saccheggiata nel 1509 durante la guerra di Giulio II fra la lega di Cambrai e Venezia. Riunendosi in forza ne 1521 con i Comuni bresciani costituendo la Magnifica Patria, tentò una forte resistenza.
Qualche secolo più tardi, nel 1797, Brescia punì violentemente gardone per l'appoggio alla Serenissima.quando Ma la storia di questo borgo di 2.500 abitanti è più antica e risale almeno al Medioevo longobardo, come si desume dal nome che ricorda Garda, dal tedesco warda cioè fortezza.
I continui contrasti si placarono con l'unità d'Italia, e finalmente Gardone poté pensare ad uno sviluppo economico e turistico, grazie anche alla capacità menageriale di un ingegnere viennese, Ludwig Wimmer, che spronò la cittadina ad allestire strutture ricettive e ideare strategie turistiche. Oggi Gardone è una delle più importanti località del garda, con il suo centro storico di Gardone, il caratteristico lungolago, le belle ville signorili.
Maderno - Maderno è un centro molto antico, e fu capoluogo degli oltre quaranta Comuni della sponda bresciana, ottenendo fin dal IX secolo particolari privilegi, prima dall' imperatore di Germania Ottone I e Federico Barbarossa. Nel 1337 per volere di Beatrice della Scala, moglie del duca di Milano Bernabò Visconti, il governo della riviera venne trasferito a Salò.
Fu residenza preferita dai Gonzaga, duchi di Mantova, che vi edificarono alcuni importanti edifici, come il Palazzo Nuovo, del XVII, successivamente distrutto, con l'adiacente palazzina del Serraglio, luogo di appuntamenti amorosi.
Passò sotto il controllo di Venezia e poi, alla fine del '700, di Brescia.
Toscolano - Toscolano, tra i borghi più antichi del Garda, fu probabile insediamento etrusco, ma è con i Romani che “Benacum”, l’antico nome del villaggio, assume una certa importanza da cui deriva il primissimo nome dal lago “Benaco”. Nel 243 d.C., secondo la leggenda, Benacum fu totalmente distrutta da un violento cataclisma che la trasportò negli abissi del lago.
Avvolta dagli uguali destini medievali del territorio, Toscolano divenne famosa già nel XIV secolo per le fabbriche di carta, tra le più importanti del nord Italia. Nel 1510 gli abitanti delGarda fecero dono a Luigi XII re di Francia di olio, olive e carta di Toscolano. Appartenne a Venezia dal XVI secolo, e poi a Brescia.
Dal 1928, Toscolano e Maderno formano un'ininterrotta serie di edifici ed un unico Comune.
Limone - Limone è il primo paese della sponda bresciana, antico centro di pescatori, è composto attualmente da circa 1.000 abitanti.
Il suo nome non deriva dalle coltivazioni di limoni diffuse fino al secolo passato sul suo territorio, bensì dal latino limes, cioè confine, limite.
Limone infatti era l'ultima terra della riviera occidentale, posto a poca distanza dal confine tra l'Italia e l'Austria che si trovava lungo la tortuosa strada del Ponale con le sue gallerie affacciate su squarci del Garda.
Il paese, molto antico, venne conteso a lungo tra Brescia e i conti d'Arco, nel XV secolo fu dei Visconti di Milano e poi della Repubblica Veneta.
Fino al termine della prima guerra mondiale tra Limone e Riva delGarda correva il confine italo-austriaco e da questo luogo fu intenso tra i due Regni il traffico di contrabbando sia di merci che di persone.
Limone diede i natali a Daniele Comboni (1831 - 1881) il fondatore dell'Ordine dei Comboniani. Webmaster
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